Trasporti, sì alle intese 2017

Gli abbonamenti per il trasporto pubblico locale pagati quest’anno direttamente dal datore di lavoro per i dipendenti, anche se in base ad accordi o regolamenti aziendali vigenti già nel 2017, possono usufruire dell’agevolazione introdotta dalla legge di Bilancio 2018 ed essere trattati come valori esenti nei limiti di 258,23 euro.
La legge 205/2017 ha infatti introdotto, dal 1° gennaio 2018, due agevolazioni fiscali in favore dei pendolari:
– la detrazione sugli abbonamenti al trasporto pubblico (tram, bus, metro, treni), che da quest’anno consente una detrazione Irpef del 19% fino a 250 euro (con limite massimo di 47,50 di risparmio fiscale);
– un rimborso esentasse (buoni Tpl), che i datori di lavoro possono erogare ai dipendenti per l’abbonamento ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.
Le misure spettano anche per le spese di trasporto dei familiari, dai coniugi ai figli.
Fra gli emolumenti che non concorrono a formare il reddito (come valori esenti nel limite di 258,23 euro), vi sono le somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro o le spese da quest’ultimo direttamente sostenute (volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento aziendale), per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente o dei familiari indicati nell’articolo 12 del Tuir (come figli e coniuge a carico).

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