Dal 9 marzo le piccole imprese potranno richiedere un contributo fino a 30 mila euro per consulenze realizzate, in azienda. da “temporary export manager” (Tem) con competenze digitali.
L’agevolazione è concessa sotto forma di voucher e finanzia le spese sostenute per inserire i manager in azienda con un contratto di consulenza della durata di 12 mesi per le micro e piccole imprese e di 24 mesi per le reti.
L’attività deve essere finalizzata a supportare i processi di internazionalizzazione attraverso analisi e ricerche sui mercati esteri. Può essere rivolta anche all’individuazione e acquisizione di nuovi clienti, all’assistenza nella contrattualistica per l’internazionalizzazione, all’incremento della presenza nelle piattaforme di e-commerce. Ma può riguardare anche progetti per l’integrazione dei canali di marketing telematici e la gestione evoluta dei flussi logistici. Il contributo è concesso in regime “de minimis”, quindi non erode il plafond previsto dal Temporary framework.
Il contributo ammonta a 20 mila euro per le micro e piccole imprese a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore a 30 mila euro. Lo stesso sale a 40 mila euro per le reti, a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore a 60 mila euro.
Le imprese possono ottenere un contributo aggiuntivo di 10mila euro se raggiungono determinati risultati in termini di volumi di vendita all’estero. Per centrare l’obiettivo, il lavoro svolto dal manager dovrà determinare un incremento di almeno il 15% del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri nel 2022, rispetto allo stesso volume d’affari registrato nell’esercizio 2021. Sempre nel 2022, l’impresa dovrà registrare almeno il 6% del volume di affari derivante da operazioni verso paesi esteri.
Le imprese devono scegliere i consulenti attingendo da un elenco istituito presso il ministero degli Esteri. Per essere selezionati, i professionisti e le società devono essere competenti in processi di sviluppo d’impresa e di digital transformation per l’export. Devono aver maturato significative esperienze di affiancamento manageriale nei percorsi di internazionalizzazione d’impresa. Sono ammessi i soggetti che hanno maturato una significativa esperienza nell’organizzazione della rete di distribuzione di prodotti in nuovi mercati esteri, ovvero che hanno fornito assistenza alle imprese nella partecipazione a fiere internazionali in modalità virtuale. Sono ammessi anche i consulenti che si sono occupati di strumenti di logistica integrata, di e-commerce, di accordi e sviluppo di rapporti con operatori stranieri. In aggiunta i consulenti devono essere in possesso di almeno due certificazioni sull’utilizzo di strumenti digitali di marketing.
Oops! Non è stato possibile trovare il tuo modulo.