L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha introdotto nuove linee guida per migliorare l’applicazione della normativa sul whistleblowing, attraverso un processo di consultazione pubblica aperto fino al 9 dicembre 2024. L’obiettivo è promuovere una gestione uniforme delle segnalazioni e facilitare la protezione del whistleblower.
Uno dei punti chiave delle nuove linee guida riguarda l’adeguamento del Modello 231, che deve includere un canale interno di segnalazione per garantire le tutele previste per i whistleblower. Le aziende sono quindi chiamate a rivedere i propri modelli organizzativi, inserendo specifiche procedure per la gestione delle segnalazioni e adottando misure disciplinari contro chi ostacola o interferisce nel processo di segnalazione.
ANAC raccomanda di comunicare l’attivazione del canale di segnalazione alle rappresentanze sindacali (Rsa o Rsu), o in loro assenza, alle organizzazioni sindacali territoriali. Queste comunicazioni devono essere documentate e devono avvenire preferibilmente tramite PEC per garantire la formalità e tracciare l’eventuale risposta.
Le linee guida propongono due opzioni per la gestione dei canali di segnalazione:
Se viene adottato un canale unico, il Modello 231 deve chiarire le modalità di coordinamento tra il gestore delle segnalazioni e l’OdV, che devono operare in sinergia per garantire la conformità alle norme.
L’Organismo di Vigilanza (OdV) svolge un ruolo cruciale, poiché deve monitorare:
ANAC sottolinea che il mancato adeguamento del Modello 231 può esporre l’ente a sanzioni pecuniarie amministrative. Le sanzioni disciplinari sono necessarie per i responsabili di azioni come la ritorsione verso il segnalante, la violazione dell’obbligo di riservatezza, e per chi ostacola la segnalazione.