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Incentivo all’ammodernamento

Decreto cultura – In sede ci conversione è stato integralmente riscritto l’art.10 di modo che adesso, al fine di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche, per il triennio 2014-2016, alle imprese alberghiere esistenti alla data del 1° gennaio 2012, viene riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 30% delle spese sostenute, nel limite massimo di 200.000 euro. Il credito d’imposta è riconosciuto nel limite massimo complessivo di 20 milioni di euro per il 2015 e 50 milioni di euro per il 2016 -2019. Il comma 7 prevede che una quota pari al 10% dei limiti come sopra individuati sia destinata, per ciascun anno, alla concessione del credito d’imposta in favore delle imprese alberghiere per le spese relative a ulteriori inter- venti, comprese quelle per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo destinati esclusivamente agli immobili oggetto degli interventi di cui al comma 2, a condizione che il beneficiario non ceda a terzi né destini a finalità estranee all’esercizio di impresa i beni oggetto degli investimenti prima del secondo periodo d’imposta successivo. Ai sensi del comma 2 richiamato, il credito è riconosciuto per le spese relative a interventi di ristrutturazione edilizia di cui all’art.3, co.1, lett.b), c) e d) d.P.R. n.380/01, e successive modificazioni, o a interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e di incremento dell’efficienza energetica.Il credito, nel rispetto della regola de minimis, è splittato in 3 quote annuali di pari importo. Inoltre, esso non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, non rileva ai fini del rapporto di cui agli artt.61 e 109, co.5 Tuir ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’art.17 d.P.R. n.241/97. Anche in questo caso è previsto che la prima quota è utilizzabile non prima del 1° gennaio 2015. In sede di conversione in legge del decreto sono state introdotte alcune modifiche atte a rendere ancor più vantaggiosa la creazione di distretti e di reti di impresa nel comparto turistico. Per quanto riguarda le reti di impresa, è previsto che tale forma contrattuale possa essere utilizzata anche con riferimento al settore turistico per il perseguimento dei seguenti obiettivi:
• supportare i processi di riorganizzazione della filiera turistica;
• migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto;
• incoraggiare gli investimenti per accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditoria turistica nazionale, in particolare sui mercati esteri.

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