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Risparmio energetico al 50%, al via le comunicazioni all’Enea

Enea e Mise hanno annunciato il varo del portale (https://ristrutturazioni2018.enea.it) dedicato a «compilazione e invio della dichiarazione di detrazione» per le opere di recupero edilizio che possono generare risparmio energetico.
Ma quali sono gli interventi che rientrano nell’obbligo di comunicazione? Soprattutto, strutture opache, serramenti e infissi, impianti di solare termico, caldaie a condensazione ad acqua, generatori ad aria calda a condensazione, e anche acquisto di elettrodomestici, ma solo se collegati a ristrutturazioni fatte dal 2017. L’elenco completo è nel portale dedicato cui si accede con le credenziali già utilizzate per beneficiare dell’ecobonus del 65% oppure creandosi un account per chi accede per la prima volta, con i propri dati anagrafici. Si procede poi con la descrizione di edificio, immobile e degli interventi e poi si trasmette la comunicazione. Di fatto l’informazione indispensabile che occorre procurarsi è la superficie in metri quadrati delle pareti “toccate” dall’intervento e (ma la mancanza non blocca la comunicazione) la trasmittanza prima e dopo. In caso non venga trasmessa interviene Enea applicando il valore minimo di legge. Alla fine della procedura telematica c’è una scheda con i dati catastali e poi la pratica riceve il numero della ricevuta elettronica.
L’obbligo rimane senza sanzione per quanto riguarda il beneficio fiscale, ma è comunque un dovere imposto dalla legge.
Chi ha già chiuso i suoi lavori dovrà guardare alla data della loro conclusione: la legge di Bilancio che fa partire il nuovo adempimento è, infatti, quella relativa al 2018 e, quindi, solo chi ha ultimato i lavori a partire dal 1° gennaio scorso in poi sarà toccato dalla novità. Per mettersi in regola con la comunicazione, allora, avrà un periodo di 90 giorni, a decorrere da ieri. Guardando il calendario, le informazioni dovranno essere trasmesse attraverso il portale dell’Enea al massimo entro il 21 febbraio del 2019.
In pratica, quindi, l’adempimento in questione è già in vigore dal 1° gennaio scorso. Finora, però, è stato impossibile inviare le comunicazioni, perché mancavano le istruzioni operative. L’attivazione del portale dell’Enea non ha conseguenze sostanziali ma ha solo l’effetto di chiudere questa lunga fase transitoria, costringendo chi ha effettuato lavori nel corso dell’anno a correre ai ripari.
Discorso diverso per chi, invece, sta ancora procedendo con la sua ristrutturazione: si troverà, quindi, a rientrare completamente nel nuovo regime.
In questo caso, spiega l’Enea, «la trasmissione dei dati dovrà avvenire entro il termine di 90 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori o del collaudo». Quindi, ci saranno tre mesi per l’invio delle informazioni.
 
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