Dal prossimo 1° luglio saranno almeno 261mila grandi esercenti o negozianti (con volume d’affari superiore a 400mila euro) a dover trasmettere obbligatoriamente in via telematica i dati dei corrispettivi giornalieri.
Quattro mesi di tempo per adeguare le tecnologie al nuovo adempimento, che dal 1° gennaio 2020 (così come previsto dal decreto fiscale collegato all’ultima manovra) riguarderà l’intera platea dei commercianti ed esercenti.
Il credito d’imposta che può coprire il 50% della spesa sostenuta fino a un massimo di 250 euro per l’acquisto di nuovi registratori e fino a un massimo di 50 euro per l’adattamento di quelli già posseduti sarà utilizzabile immediatamente in F24 con la prima liquidazione periodica Iva, «successiva al mese in cui è stata registrata la fattura» relativa al costo sostenuto: prima si effettua la spesa e prima si può compensare. Anche se poi il credito andrà indicato nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa (quindi Redditi 2020 per il 2019) e in quella degli anni d’imposta successivi, fino a quando si conclude l’utilizzo.
L’F24 con il credito d’imposta in compensazione dovrà necessariamente passare dai servizi telematici delle Entrate come del resto già previsto per i titolari di partita Iva.
Attenzione, però. Le spese per acquisto o adattamento dei registratori di cassa telematici dovranno essere pagate con modalità tracciabile.
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