Somministrazione illecita di manodopera: consigli per i committenti

 

Negli ultimi anni, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno intensificato i controlli su una pratica diffusa in alcuni settori lavorativi particolarmente intensivi, come la ristorazione collettiva, i multiservizi e la grande distribuzione: la riqualificazione dei contratti di appalto di servizi in contratti di somministrazione illecita di manodopera.

Questa pratica comporta gravi conseguenze fiscali per i committenti, inclusa l’indetraibilità dell’IVA e l’indeducibilità ai fini IRAP delle spese per il personale.

La somministrazione illecita di manodopera si verifica quando le aziende, per ridurre i costi, esternalizzano servizi a società cooperative o consorzi, i quali di fatto forniscono manodopera piuttosto che servizi completi. L’indagine fiscale si concentra sul verificare se i lavoratori sono sempre gli stessi, nonostante il cambio frequente del fornitore ufficiale, indicativo di un’artificiosa rotazione di società.

Le Procure e gli uffici dell’Amministrazione finanziaria indagano l’integrità e la continuità di tali pratiche, cercando di identificare schemi fraudolenti e artificiosi:

  • Verificano la correttezza della documentazione contrattuale all’avvio delle relazioni d’affari.
  • Analizzano la stabilità finanziaria e la reputazione dei fornitori.
  • Controllano le relazioni tra le persone fisiche che gestiscono le varie società coinvolte.

Conseguenze

Se l’attività investigativa porta a ritenere che vi sia stata una somministrazione illecita, ne consegue l’emissione di fatture giuridicamente o soggettivamente false, portando all’indetraibilità dell’IVA e all’indeducibilità dei costi per personale ai fini IRAP.

Per dimostrare la propria diligente selezione dei fornitori e proteggersi da possibili sanzioni, i committenti dovrebbero adottare le seguenti strategie:

  1. Verifica della correttezza contrattuale: Assicurarsi che tutti i contratti e subappalti siano conformi alle normative vigenti.
  2. Analisi dei documenti societari: Effettuare controlli su visure, atti costitutivi e altri documenti rilevanti.
  3. Controllo dei bilanci: Verificare la regolarità fiscale e contributiva dei fornitori tramite documentazione specifica come il modello Redditi e la dichiarazione IVA.
  4. Prova di ulteriori rapporti contrattuali: Documentare altre collaborazioni del fornitore per dimostrare la legittimità delle operazioni.
  5. Controllo dei prezzi: Verificare che i prezzi praticati siano in linea con il valore di mercato.

 

Affrontare la somministrazione illecita richiede una vigilanza costante e un approccio proattivo nella gestione dei contratti di appalto. Attraverso un’attenta selezione e monitoraggio dei fornitori, i committenti possono non solo evitare pesanti sanzioni fiscali ma anche contribuire a una maggiore trasparenza e legalità nel mercato del lavoro. La cooperazione con le autorità e la trasparenza nelle pratiche aziendali sono fondamentali per navigare con sicurezza in questo complesso panorama normativo.

 

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