Dal 2025, grazie alle nuove disposizioni previste dall’articolo 68 del disegno di legge di Bilancio, i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato che decidono di trasferire la propria residenza oltre 100 chilometri dalla sede di lavoro potranno beneficiare di una esenzione fiscale sulle spese di affitto e manutenzione fino a 5.000 euro annui, per un massimo di due anni. Questa misura, che punta a incentivare la mobilità lavorativa e facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, rappresenta un importante vantaggio per i neoassunti che devono spostarsi per accettare una nuova occupazione.
L’esenzione fiscale sulle spese di affitto è riservata ai lavoratori neoassunti nel 2025 che soddisfano i seguenti requisiti:
Per usufruire dell’agevolazione, le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro, fino a 5.000 euro per ciascuno dei primi due anni dall’assunzione, non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente. Tuttavia, queste somme sono considerate per il calcolo dell’Isee e possono influire sulle prestazioni previdenziali e assistenziali. La somma può essere utilizzata anche per la copertura di spese di manutenzione dell’abitazione principale.
Per accedere all’agevolazione, il lavoratore deve fornire al datore di lavoro un’autocertificazione attestante il proprio luogo di residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione. Inoltre, l’azienda deve acquisire la documentazione relativa al contratto di locazione e alle eventuali spese di manutenzione, garantendo la trasparenza dei costi rimborsati.
L’esenzione fiscale può essere applicata per due anni dalla data di assunzione. In base alla relazione tecnica del Ddl Bilancio, si suppone che il calcolo sia su base annua solare. Ciò significa che anche chi viene assunto a fine 2025 potrà beneficiare dell’esenzione piena fino al novembre 2027, evitando discriminazioni rispetto a chi viene assunto all’inizio dell’anno.
L’agevolazione può essere cumulata con i fringe benefit esenti fino a 1.000 o 2.000 euro previsti dall’articolo 51, comma 3, del TUIR, che includono anche le spese d’affitto. In questo modo, il tetto complessivo di esenzione fiscale può arrivare fino a 6.000 o 7.000 euro annui, offrendo un supporto significativo per i lavoratori che devono sostenere spese di locazione per motivi lavorativi.