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Aggregazioni di professionisti: passaggio in neutralità fiscale

 

La normativa introduce una politica di neutralità fiscale per i conferimenti di beni, sia materiali che immateriali, che avvengono nell’ambito di attività artistiche o professionali. Questa mossa è progettata per facilitare la collaborazione tra professionisti e incentivare la formazione di strutture più grandi e potenzialmente più efficienti.

Il decreto stabilisce che i conferimenti di beni legati all’attività artistica o professionale in una società non genereranno plusvalenze.
Di conseguenza, non saranno dovuti pagamenti relativi a IVA o IRES.
Questa misura si applica tanto alla costituzione di società tra professionisti (STP) quanto alla trasformazione da studi individuali a studi associati.

Dettagli chiave

  1. Plusvalenze non imponibili: Il decreto stabilisce che i conferimenti di beni materiali e immateriali — come la clientela, ad esempio — derivanti da attività professionali o artistiche e confluiti in una società non generano plusvalenze. Questo significa che tali conferimenti non sono soggetti a tassazione sotto forma di imposta sul reddito delle società (IRES) o imposta sul valore aggiunto (IVA).
  2. Applicabilità: La normativa si applica sia nel caso di formazione di nuove società tra professionisti (STP) sia nella trasformazione di uno studio individuale in uno studio associato. Questo facilita la transizione verso forme organizzative che possono beneficiare di una gestione centralizzata e di economie di scala.

 

Obiettivi

– Favorire l’aggregazione: L’obiettivo principale di questa iniziativa è stimolare la crescita delle realtà professionali che tradizionalmente operano su scala ridotta, incoraggiandole a unirsi e formare entità più grandi e strutturate.
– Pari opportunità: Questa riforma porta i professionisti a una piena parità di trattamento fiscale con le imprese, per le quali la neutralità fiscale nelle operazioni di riassetto aziendale è già una realtà.
– Risposta alle esigenze del mercato: Le società multidisciplinari di professionisti, che combinano diverse competenze e specializzazioni, sono meglio equipaggiate per soddisfare le esigenze complesse e variabili delle aziende moderne.

 

Con la neutralità fiscale, il governo fa un passo significativo verso la modernizzazione del contesto operativo per i professionisti, allineando le pratiche nazionali con quelle di altri contesti internazionali dove simili aggregazioni sono comuni e promosse attraverso incentivi fiscali. Sarà fondamentale monitorare l’implementazione del decreto e valutare l’impatto sul tessuto professionale del paese, oltre che considerare ulteriori interventi per superare le barriere residue all’aggregazione.

In conclusione, l’introduzione della neutralità fiscale rappresenta un cambiamento significativo nel panorama fiscale italiano per i professionisti, con il potenziale di trasformare profondamente il modo in cui le professioni sono esercitate e organizzate, promuovendo una maggiore collaborazione e integrazione tra diverse specializzazioni.

 

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