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Aiuti regionali ai lavoratori autonomi

 

Regioni a supporto dei lavoratori autonomi nelle zone rosse. Da contributi a fondo perduto a finanziamenti agevolati passando per bonus e indennità una tantum, aumentano le misure approvate dalle giunte regionali a sostegno delle partite iva. In particolare, per quelle operanti in Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Toscana, Campania, Calabria, ovvero nelle regioni recentemente diventate zona rossa a causa dell’aumento dei contagi. Gli interventi, tra gli altri, mirano a sostenere anche il comparto professionale, che secondo le associazioni di categoria è stato spesso dimenticato dal governo, in particolare data l’esclusione dalla possibilità di fruire dei contributi a fondo perduto per gli iscritti alle casse private. I professionisti ordinistici, tuttavia, continuano a non trovare spazio tra alcune misure di sostegno.

 

Lombardia. La giunta ha approvato lo scorso 17 novembre un piano di aiuti da 167 milioni di euro finalizzato a concedere indennizzi a imprese e lavoratori che risentiranno delle nuove restrizioni. 14 milioni di euro saranno riservati ai lavoratori autonomi, a cui andranno ristori così come alle imprese. L’importo dei contributi sarà di 1.000 euro e per goderne gli autonomi dovranno aver avuto un calo di fatturato di almeno un terzo da misurare sul periodo marzo-ottobre 2020, confrontato con il medesimo periodo marzo-ottobre 2019. Tale requisito non è richiesto ai lavoratori autonomi che hanno avviato la propria attività dal 1° gennaio 2019. La regione, con queste modalità, accoglie una parte delle richieste avanzate negli ultimi mesi dalle associazioni e dagli ordini professionali. Una di queste era proprio il riferimento al periodo su cui valutare il calo di fatturato, relegato al solo mese di aprile dai decreti governativi e qui esteso invece a un semestre. Un’altra delle richieste, ovviamente, era quella di ricomprendere i professionisti tra i beneficiari: il decreto Rilancio prima e il Ristori poi avevano infatti escluso del tutto i professionisti iscritti alle casse private, mentre la prima tranche era concessa agli autonomi iscritti all’Inps ma solo nel caso in cui non avessero goduto del bonus di 600 euro. In questo caso, la richiesta è stata accolta a metà; la regione infatti, nell’appendice pubblicata sul proprio sito, stila la lista delle attività che potranno godere dei contributi, inserendo alcuni settori in cui operano lavoratori autonomi lasciando tuttavia del tutto fuori le categorie afferenti a ordini e collegi professionali.

 

Calabria. È del 13 novembre invece la pubblicazione del bando «Riapri Calabria», che stanzia 65 milioni di euro per professionisti e imprese colpiti dagli effetti economici della seconda ondata della pandemia da Coronavirus. Il nuovo bando prevede un contributo di 1.500 euro per le imprese che, nel 2019, hanno fatturato dai 3.000 ai 300.000 euro e per i titolari di partita Iva (che hanno esercitato la professione in via esclusiva) con un fatturato da 0 a 60mila euro. Tra i beneficiari, compresi anche alcuni settori afferenti a professioni ordinistiche, come le attività degli studi di ingegneria e architettura o la consulenza di agronomi.

 

Valle d’Aosta. In Valle d’Aosta è possibile richiedere un bonus per il sostegno dei costi diretti alla graduale riprese delle attività e al mantenimento della continuità aziendale. Si tratta di un contributo a fondo perduto, una tantum e non ripetibile, diretto a tutte le imprese e ai liberi professionisti valdostani che abbiano riportato una contrazione del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 40% in un trimestre 2020 (marzo aprile e maggio oppure giugno, luglio e agosto), rispetto ai periodi corrispondenti dell’anno 2019; per coloro che hanno iniziato l’attività nel 2020, il contributo spetta anche in assenza di tale requisito. Il contributo è concesso in misura forfetaria, da euro 3.000 a euro 7.500, a seconda della classe di fatturato di riferimento del beneficiario, che comunque non può essere stato superiore, nell’anno 2019, a euro 5.000.000. Potranno accedervi sia professionisti ordinistici che iscritti all’Inps.

 

Le altre regioni. In Campania le partite iva hanno potuto godere di un bonus di 1.000 euro stanziato dalla regione già prima dell’estate. Oltre a questo, possono essere richiesti finanziamenti a tassi agevolati, sia da imprese che da professionisti. La Toscana ha invece introdotto dei contributi per favorire la ripresa degli investimenti, che copriranno fino al 40% della spesa. In Piemonte, infine, la regione offre contributi agli autonomi che hanno ottenuto recentemente un prestito per esigenze di liquidità.

 

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