L’industria del 4.0 richiede continui investimenti in innovazione per garantire qualità e produttività sempre maggiori. Le tecnologie abilitanti nell’industria 4.0 migliorano e velocizzano ogni fase della produzione con soluzioni che permettono di raccogliere dati, analizzarli, ridurre errori umani, puntando su efficienza ed efficacia dei processi.
Le tecnologie, per essere considerate abilitanti, devono rientrare nei 9 punti previsti nel Piano Nazione Impresa 4.0. Quest’ultimo è stato varato appositamente per andare incontro alle esigenze delle aziende che hanno come obiettivo quello di innovare i processi produttivi. Di seguito le macro categorie:
Diffusi i bandi per accedere ai contributi per l’Innovazione Digitale 2020 per l’industria del 4.0 di micro, piccole e medie imprese. I voucher digitali sono spendibili a fondo perduto su progetti che prevedono una spesa minima di €2000 fino a un massimale di €7000. Grazie a questa opportunità, si potrà risparmiare il 50% sui servizi richiesti in formazione, consulenza e acquisto di nuove tecnologie. I contributi sono erogati dalle Camere di Commercio regionali e si può usufruire del contributo economico presentando apposita richiesta ai PID (Punto Impresa Digitale) fino ad esaurimento delle risorse.
In un periodo che richiede ancora distanziamento sociale e un percorso di ripresa post-lockdown, la digitalizzazione delle imprese risulta essere un’ancora di salvezza per molte aziende che hanno bisogno di un aiuto concreto per le loro attività. I voucher sono un sostegno reale per micro, piccole e medie imprese, rientrano infatti tra le strategie del Piano Transizione 4.0, per la digitalizzazione e l’automazione delle imprese tramite la promozione di soluzioni e servizi.
Potranno presentare domanda micro, piccole e medie imprese, ma anche gruppi di imprese, che intendono implementare nei loro processi una delle tecnologie abilitanti previste da bando. La richiesta dei voucher digitali ha scadenza variabile in base alla camera di commercio afferente.