L’attività di lavoro domestico può proseguire sia a ore che a tempo pieno anche nel periodo di emergenza Covid-19.
Tuttavia, a fronte della situazione di emergenza, le famiglie possono valutare la sospensione del rapporto ricorrendo ad assenze retribuite o non retribuite, a periodi di ferie o anticipazioni del Tfr, evitando così di licenziare.
A tutela della salute sia propria che del lavoratore, ricorrendo sostanzialmente a tre strumenti.
Percorrendo queste tre strade si lascia inoltre aperta la possibilità di accesso del collaboratore al Fondo per il reddito di ultima istanza, istituito dall’articolo 44 del decreto legge 18/2020 che dovrebbe fornire misure di sostegno al reddito ai lavoratori che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività a seguito dell’emergenza coronavirus.
Cassa Colf estende poi le garanzie di prestazioni a colf, badanti e baby sitter, nel caso di esposizione al contagio da Covid19.
Il DL Cura Italia ha infine previsto la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e ai premi per l’assicurazione obbligatoria in scadenza nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio 2020. I termini riprendono a decorrere dal 1°giugno 2020, consentendo anche la rateizzazione dei pagamenti senza applicazione di sanzioni e interessi.
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