È partita una diligence su tutti i contratti i in essere con clienti e fornitori: l’obiettivo è capire se contengono già clausole specifiche sulla forza maggiore o se occorre farfe riferimento alle norme previste dall’ ordinamento, italiano o straniero, perché i rimedi per chi non riesce a portare a termine i propri impegni possono essere molto diversi nei vari sistemi giuridici.
Gli avvenimenti straordinari che si stanno verificando in questo periodo porteranno le aziende a inserire nei contratti clausole che tengono conto di un’ampiezza maggiore di eccezioni. Non solo calamità naturali ed eventi catastrofici, ma anche epidemie, come quella che stiamo vivendo.
Tutto è ancora più complicato per i contratti con fornitori e partner stranieri. Il problema dei regolamenti internazionali colpisce in particolar modo il turismo: Abbiamo tour operator italiani con prenotazioni cancellate, che non sanno come gestire le restituzioni perché si trovano in una catena di rapporti anche con società oltre oceano.
La parola d’ordine nei rapporti commerciali è quindi: «Rinegoziare». Non si possono attendere i tempi della giustizia anche nel caso una delle due parti invochi la forza maggiore o l’impossibilità sopraggiunta, meglio sedersi e rivedere termini, scadenze e impegni piuttosto che litigare e rischiare nel frattempo il default dell’altra parte.
Per chi ha contratti ancora in fase di negoziazione, si suggerisce di dotarsi in anticipo di un paracadute, stipulando una polizza che copra le perdite da interruzione dell’attività.
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