Controllo dei contratti di fornitura: gli indici di bilancio come strumenti per prevenire il caporalato e garantire la responsabilità sociale

La crescente attenzione verso una gestione responsabile della filiera produttiva è diventata una priorità per molti brand, soprattutto dopo i recenti provvedimenti antimafia che hanno coinvolto alcuni marchi noti, accusati di agevolazione colposa del caporalato (ex articolo 603-bis del Codice penale). Le aziende, ora più che mai, sono chiamate a verificare attentamente i propri fornitori e subfornitori, non solo per assicurarsi la conformità normativa, ma anche per tutelare i diritti dei lavoratori e promuovere la responsabilità sociale d’impresa.

L’Analisi dei bilanci per identificare criticità nella filiera

Per verificare la correttezza delle pratiche adottate dai fornitori, un approccio efficace si basa sull’analisi dei bilanci aziendali. Alcuni indici di bilancio, specificamente legati ai costi della produzione, sono particolarmente utili per individuare eventuali criticità che potrebbero indicare situazioni di subappalto non autorizzato o potenziale sfruttamento della manodopera.

In particolare, i seguenti indici possono rivelare informazioni cruciali:

  1. Rapporto tra Costi di Produzione per Materie Prime (B6) e Totale dei Costi di Produzione
    Un valore elevato di questo indice suggerisce che una parte significativa delle risorse viene destinata all’acquisto di materie prime, il che potrebbe significare che l’azienda si affida a terzi per la produzione. Al contrario, un valore basso può indicare che il fornitore svolge la maggior parte del lavoro autonomamente, senza esternalizzare a subfornitori.
  2. Rapporto tra Costi di Produzione per Servizi (B7) e Totale dei Costi di Produzione
    Un indice alto in questa voce può segnalare che l’azienda si avvale di subappaltatori per far fronte a limitazioni nella propria capacità produttiva. Viceversa, un valore basso suggerisce che il fornitore ha le risorse necessarie per svolgere internamente tutte le fasi produttive.
  3. Rapporto tra Costi di Produzione per Personale (B9) e Totale dei Costi di Produzione
    Se questo indice risulta elevato, indica che l’azienda si avvale prevalentemente di risorse interne per completare le lavorazioni, riducendo il rischio di subappalti. Un valore basso, invece, potrebbe nascondere una dipendenza da subfornitori, richiedendo un controllo più approfondito della filiera.

Rilevare anomalie

L’utilizzo di questi indici permette di identificare eventuali “red flags” nella gestione della filiera. Tuttavia, è fondamentale ricordare che essi non sono esaustivi: i valori ottenuti devono essere interpretati nel contesto specifico dell’attività e associati a un sistema di monitoraggio più ampio. Questo approccio è stato validato positivamente dall’autorità giudiziaria come strumento preliminare per valutare la compliance di un fornitore o subfornitore.

Analisi dei modelli di conto lavoro e conto vendita

Il tipo di gestione contabile influisce significativamente sugli indici di bilancio. In particolare:

  • Modalità in Conto Lavoro: il bilancio risulta neutro sui costi di produzione per materie prime (B6), mentre presenta variazioni nelle voci relative ai servizi (B7) e al personale (B9).
  • Modalità in Conto Vendita: comporta variazioni in tutte le voci di bilancio (B6, B7 e B9), con un aumento significativo della voce B6.

Questa distinzione è utile per comprendere se un fornitore subappalta la propria attività o gestisce internamente tutte le fasi produttive, aspetto fondamentale per evitare il ricorso a pratiche non conformi alla normativa sulla tutela del lavoro.

L’Audit e la verifica diretta in loco

Un’analisi esclusivamente basata sugli indici di bilancio potrebbe generare “falsi positivi”. Per questo motivo, dopo aver identificato eventuali anomalie, è essenziale procedere con un audit sul campo. La verifica può avvenire sia in forma concordata sia a sorpresa e permette di raccogliere informazioni qualitative dirette sulle modalità di svolgimento dell’attività da parte del fornitore.

L’audit on site consente di validare o confutare i dati emersi dall’analisi documentale e rappresenta un elemento chiave per garantire la trasparenza e la legalità lungo tutta la filiera produttiva.

Conclusione

L’integrazione di indici di bilancio e audit sul campo rappresenta uno strumento avanzato di gestione e controllo per le aziende che desiderano tutelare la propria supply chain. In un contesto in cui la responsabilità sociale d’impresa è sempre più centrale, tali strategie consentono di identificare e prevenire pratiche di sfruttamento del lavoro, contribuendo a una distribuzione del valore più equa e a un’immagine aziendale più responsabile.

 

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