Gli acconciatori pensano al dopo. Da una parte tentano di dare difficili consigli per il taglio “fai da te” ai clienti chiusi in casa, ricordando alle signore che un po’ di ricrescita è ormai diventata quasi una mise che fa moda. E dall’altra si preparano a quella fase 2 in cui nulla sarà più come prima e anche loro dovranno trovare un nuovo modo di accogliere i clienti.
Quando riapriremo dovremo tutti riorganizzare la nostra attività. Non si potrà lasciare nulla al caso, bisognerà ripensare ogni gesto, ogni procedura. Dunque, sfruttiamo questo tempo per riflettere e acquisire nuove competenze. Con ogni probabilità il ritorno alla vita normale sarà graduale. Anche andare dall’acconciatore non sarà cosa facile, nel salone affollato di gente, con tutte le poltrone occupate dai clienti.
Il ripensamento dell’attività avverrà in funzione della distanza tra le postazioni, rigorosamente di due metri. Per evitare il rischio di calo delle presenze e di perdita del fatturato si può pensare di allungare le fasce di orario di lavoro dalle 8 alle 21, invece che dalle 8 alle 19 e il numero dei giorni di apertura, non più 5 su 7 ma 6 su 7. In questo modo si può riuscire ad avere garantite le presenze giornaliere precedenti la crisi. Può essere una valida soluzione per la categoria indipendentemente dalla grandezza del locale.
Nel locale, poi, verranno introdotte nuove regole e applicate con più rigore abitudini in parte già consolidate:
In futuro per restare sul mercato un nuovo approccio manageriale sarà indispensabile anche nelle piccole attività. Dal punto di vista della gestione, bisognerà ad esempio organizzare gli appuntamenti scaglionandoli. E i clienti andranno fidelizzati con nuove idee creative, utilizzando i social per avere un contatto continuo. Ci sarà una grande trasformazione.
Resta da capire come raggiungere nel modo migliore quel momento, come arrivarci riuscendo a tenere sotto controllo le capigliature nel periodo di isolamento in casa.