Il decreto Agosto potenzia il Fondo nuove competenze per favorirne l’utilizzo a sostegno di politiche attive del lavoro negoziate a livello aziendale e territoriale nel segno della ripresa delle attività e della salvaguardia occupazionale:
Ciò consente di realizzare una mobilità dei lavoratori anche nell’ambito di gruppi, di reti di imprese, di filiere produttive, di sistemi produttivi territoriali, con spendibilità delle competenze oltre i confini aziendali. Si tratta pur sempre di realizzare interessi privati di imprese e gruppi di lavoratori secondo le intese dell’autonomia collettiva. Cosa ben diversa sono gli interessi pubblici sottesi alle politiche attive, di cui devono farsi carico i soggetti pubblici che operano nel mercato del lavoro.
La nuova norma sul Fondo va letta insieme a quella che consente di stipulare il contratto di rete di imprese «per favorire il mantenimento dei livelli di occupazione delle imprese di filiere colpite da crisi economiche in seguito a situazioni di crisi o stati di emergenza dichiarati con provvedimento delle autorità competenti». Ciò consente la salvaguardia occupazionale con una più agevole circolazione dei lavoratori tra le imprese retiste, grazie al distacco e alla codatorialità.
Non è da escludere, quindi, che grazie alle nuove norme, il Fondo nuove competenze possa essere attivato, nell’ambito di intese tra più imprese (legate o meno da un contratto di rete), per costruire percorsi sindacalmente negoziati di ricollocazione dei lavoratori e gestione degli esuberi con continuità occupazionale.