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Decreto Agosto, pir, sale la soglia annua degli investimenti

 

Sale da 150mila a 300mila euro il limite di investimento annuo che può essere fatto in un Piano di risparmio a lungo termine (Pir) alternativo.

 

I piani di investimento a lungo termine sono “contenitori” di strumenti finanziari che, nel rispetto di una serie di condizioni, permettono alle persone fisiche che effettuino l’investimento al di fuori dell’esercizio d’impresa, di ottenere la non imponibilità dei redditi prodotti dagli strumenti finanziari inclusi nel Pir e l’esclusione da imposta di successione.

 

Per esempio, se una persona fisica investe in quote di un fondo comune che abbia i requisiti per essere considerato un Pir alternativo che, a sua volta, investa almeno il 70% del suo patrimonio in start up e Pmi innovative (potrebbe essere, ad esempio, un Eltif), l’investitore, a certe condizioni, oltre a beneficiare dell’esenzione sui proventi del fondo e dalle imposte di successione, potrebbe godere di un credito d’imposta del 30% computabile su un ammontare massimo di investimento per ciascun periodo d’imposta, di 1 milione di euro (limite comunque superiore a quello di 300 mila euro corrispondente all’investimento massimo consentito in Pir alternativi). Supponendo quindi che l’interessato investa in un fondo comune Pir alternativo specializzato in start up e Pmi innovative 300mila euro l’anno per cinque anni e quindi benefici di un credito d’imposta di 90mila euro l’anno, l’investimento effettivo – al netto del credito d’imposta – sarebbe di 1,05 milioni di euro anziché di 1,5 milioni di euro. Assumendo che disinvesta dopo 10 anni dalla prima sottoscrizione e supponendo che l’Oicr abbia una redditività lorda del 2% all’anno, accadrà che tenuto anche conto dell’esenzione dei proventi derivanti dal disinvestimento, il rendimento effettivo dell’investitore sarà del 7% annuo circa, anziché del 2 per cento.

 

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