A partire dal 2025, il disegno di legge di Bilancio introduce un esonero contributivo per le lavoratrici madri, ampliando la platea dei beneficiari per includere anche le lavoratrici autonome e quelle titolari di reddito di impresa. Questo beneficio, previsto dall’articolo 35 del Ddl di Bilancio, rappresenta un’evoluzione rispetto alla misura introdotta per il triennio 2024-2026, che fino ad oggi era applicabile solo alle lavoratrici dipendenti con specifici requisiti.
L’esonero contributivo è destinato alle lavoratrici con almeno due figli e consiste in una riduzione parziale dei contributi previdenziali a loro carico. Per le madri con tre figli o più, già beneficiarie della misura completa prevista dalla legge di Bilancio 2023 (esonero totale dei contributi per un massimo di 3.000 euro all’anno), l’attuale esonero si applicherà fino al 2026; successivamente, queste lavoratrici potranno accedere alla nuova misura, che proseguirà fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più giovane.
La platea di beneficiari si amplia notevolmente rispetto alla misura attuale e comprende:
L’accesso all’esonero sarà inoltre subordinato a un requisito reddituale: il reddito imponibile previdenziale della lavoratrice non deve superare i 40.000 euro annui.
Mentre la legge di Bilancio 2023 prevedeva un esonero totale fino a un massimo di 3.000 euro l’anno (250 euro mensili), il nuovo esonero sarà parziale, con le modalità e l’ammontare esatto ancora da definire. Un decreto interministeriale, che verrà adottato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, fisserà la misura dell’agevolazione e le modalità di fruizione, rispettando il limite di spesa annuale di 300 milioni di euro.
Anche la nuova versione dell’esonero contributivo garantirà alle beneficiarie la copertura pensionistica senza alcuna penalizzazione. Il beneficio infatti prevede il mantenimento dell’aliquota di computo per le prestazioni pensionistiche, assicurando così che il periodo di esonero contributivo non influisca negativamente sul calcolo dei futuri trattamenti pensionistici.