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Ferie non godute in scadenza il 30 giugno, le regole

 

Se sei un datore di lavoro, sai bene che devi garantire ai tuoi dipendenti il diritto alle ferie, un diritto irrinunciabile previsto dal codice civile.

 

Perché c’è una scadenza per le ferie non godute?
La scadenza del 30 giugno 2023 per le ferie non godute nel 2021 è prevista dalla legge di bilancio 2018 (legge n. 205/2017), che ha introdotto una misura volta a disincentivare la monetizzazione delle ferie e a favorire il loro effettivo godimento.

La norma stabilisce infatti che il datore di lavoro deve verificare entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di maturazione delle ferie se i lavoratori hanno fruito interamente del loro periodo di ferie annuale. In caso contrario, deve anticipare i contributi previdenziali relativi alle ferie non godute, da versare entro il 21 agosto dello stesso anno.

Questa misura si applica anche ai permessi per ex festività e per riduzione di orario non goduti (c.d. ROL), che sono equiparati alle ferie ai fini contributivi.

 

Quante ferie spettano ai lavoratori?
Il numero di ferie spettanti ai lavoratori dipende dalla legge, dai contratti collettivi o dagli usi. In generale, la legge prevede un minimo di quattro settimane di ferie annuali per i lavoratori a tempo pieno, mentre per i lavoratori a tempo parziale le ferie sono proporzionate all’orario di lavoro.

Il periodo di godimento delle ferie è stabilito dal datore di lavoro, tenendo conto delle esigenze dell’impresa e degli interessi del lavoratore. Il datore di lavoro deve comunicare al lavoratore il periodo di ferie con un preavviso adeguato, salvo casi eccezionali.

Le ferie sono retribuite e non possono essere sostituite da una somma di denaro, salvo nei casi di cessazione del rapporto di lavoro o nei limiti previsti dai contratti collettivi.

 

Come si calcolano le ferie nei casi particolari?
Ci sono alcuni casi particolari in cui il calcolo delle ferie può variare. Vediamoli brevemente:

  • Assenze: le assenze per malattia, infortunio, maternità o altri motivi giustificati non influiscono sul diritto alle ferie, salvo diversa previsione dei contratti collettivi. Tuttavia, se le assenze superano un certo limite (di solito sei mesi nell’anno solare), il datore di lavoro può ridurre proporzionalmente le ferie spettanti al lavoratore.
  • Modifiche contrattuali: se nel corso dell’anno si verifica una modifica del contratto di lavoro (ad esempio un passaggio da tempo pieno a tempo parziale o viceversa), le ferie maturate prima della modifica si conservano e si fruiscono secondo le modalità previste dal nuovo contratto.
  • Ferie solidali: si tratta di un istituto introdotto dalla legge n. 104/1992, che consente ai lavoratori di donare volontariamente parte delle proprie ferie o dei propri permessi ad altri lavoratori che assistono familiari con gravi disabilità. Le ferie solidali sono equiparate alle ferie normali ai fini contributivi e fiscali.

 

Quali sono le sanzioni per i datori di lavoro inadempienti?
I datori di lavoro che non rispettano le regole sulle ferie e sui permessi non goduti sono soggetti a diverse sanzioni, sia di natura contributiva che amministrativa.

La sanzione contributiva consiste nell’obbligo di anticipare i contributi previdenziali relativi alle ferie e ai permessi non goduti entro il 21 agosto dell’anno successivo a quello di maturazione. In caso di mancato o ritardato versamento, si applicano gli interessi e le sanzioni previste dalla normativa vigente.

La sanzione amministrativa consiste invece in una multa che varia da 100 a 500 euro per ogni lavoratore interessato, da applicare in caso di accertamento da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. La multa può essere ridotta del 30% se il datore di lavoro provvede a regolarizzare la situazione entro 60 giorni dall’accertamento.

 

Come evitare le sanzioni?
Per evitare le sanzioni, il datore di lavoro deve adottare alcune buone pratiche, tra cui:

  • Tenere una corretta contabilità delle ferie e dei permessi maturati e goduti da ciascun lavoratore, con l’ausilio di appositi registri o sistemi informatici.
  • Comunicare tempestivamente ai lavoratori il periodo di ferie assegnato, cercando di conciliare le esigenze dell’impresa con quelle dei dipendenti.
  • Incentivare la fruizione delle ferie e dei permessi entro l’anno di maturazione, eventualmente prevedendo dei bonus o dei premi per i lavoratori più virtuosi.
  • Verificare entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di maturazione se ci sono ferie o permessi non goduti e, in caso positivo, provvedere ad anticipare i contributi previdenziali entro il 21 agosto dello stesso anno.

 

In conclusione, le ferie sono un diritto fondamentale dei lavoratori e un dovere dei datori di lavoro. Per evitare sanzioni e problemi, è bene rispettare le regole e le scadenze previste dalla legge e dai contratti collettivi. Se hai bisogno di ulteriori informazioni o consulenze, contattaci senza impegno.

 

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