Trascorso l’anno 2020, ci siamo accorti di quanto devastanti siano stati gli effetti della pandemia da Covid, al punto da mettere in dubbio la sopravvivenza di molte aziende.
Secondo recenti stime del Cerved, operatore primario in Italia nell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa, sono a rischio di chiusura per fallimento 1 impresa su 10.
I bilanci 2020 devono convivere con la situazione provocata dal Covid-19, pertanto gli amministratori potranno usufruire delle particolari disposizioni che intendono alleviare gli effetti negativi della pandemia.
Prescindiamo dalla disposizione che consente di derogare al postulato della continuità , nella speranza che riguardi situazioni non particolarmente diffuse che tra l’altro, in alcuni casi, sono figlie di andamenti negativi ante pandemia.
Le altre disposizioni contabili che intendono venire in aiuto agli amministratori nella redazione dei bilanci 2020 sono la possibilità di non contabilizzare gli ammortamenti dei beni materiali e immateriali e la rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni.
Altra disposizione agevolativa riguarda la sospensione, sino ai bilanci 2025, degli articoli 2446 e 2447 del Codice civile.
La Legge di bilancio 2021 proroga (e modifica) disposizioni già prese nel 2020 durate la pandemia da Covid-19. L’articolo 1, comma 263, legge 178/2020 estende al 30 giugno 2021 le agevolazioni previste per gli aumenti di capitale operati dalle imprese danneggiate dalla pandemia.
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