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Il Nuovo Codice Appalti: I principi della Riforma e l’entrata in vigore

 

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici, entrato in vigore il 1° luglio 2023, rappresenta una riforma radicale del sistema normativo che regola la materia degli appalti pubblici in Italia. Il Codice si propone di semplificare, razionalizzare e armonizzare le norme vigenti, introducendo principi e criteri innovativi per garantire la trasparenza, l’efficienza e la concorrenza nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici.

 

Il Codice si compone di sei parti: la prima parte contiene le disposizioni generali e i principi fondamentali; la seconda parte disciplina i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture; la terza parte riguarda i contratti pubblici di concessione; la quarta parte si occupa dei soggetti e degli strumenti operativi; la quinta parte prevede le disposizioni in materia di controlli e sanzioni; la sesta parte contiene le disposizioni finali e transitorie.

 

Tra i principali elementi di novità introdotti dal Codice, si possono citare:

– la definizione di un unico codice di riferimento per tutti i contratti pubblici, abrogando il precedente D.Lgs. 50/2016 e le numerose norme speciali che lo integravano o lo modificavano;
– la revisione dei criteri di affidamento dei contratti pubblici, privilegiando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto a quello del prezzo più basso;
– la valorizzazione della qualità delle offerte, attraverso l’introduzione di parametri oggettivi e verificabili per la valutazione delle stesse;
– la semplificazione delle procedure di gara, riducendo il numero delle fasi e degli atti necessari per l’aggiudicazione dei contratti pubblici;
– la digitalizzazione delle procedure di gara, mediante l’obbligo di utilizzare esclusivamente strumenti telematici per la presentazione delle offerte e per lo svolgimento delle gare;
– la promozione della concorrenza, favorendo la partecipazione delle piccole e medie imprese e degli operatori economici provenienti da altri Stati membri dell’Unione europea;
– la tutela dell’ambiente e della sostenibilità sociale ed economica, introducendo criteri ambientali, sociali ed etici nell’aggiudicazione dei contratti pubblici;
– la prevenzione della corruzione e della infiltrazione mafiosa, rafforzando i controlli preventivi e repressivi sui soggetti coinvolti nelle procedure di gara e nei contratti pubblici.

 

Il Codice è entrato in vigore il 1° luglio 2023, con alcune eccezioni previste dalle disposizioni transitorie. In particolare, le disposizioni relative ai contratti pubblici di concessione si applicano ai contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2024; le disposizioni relative ai soggetti e agli strumenti operativi si applicano a decorrere dal 1° ottobre 2023; le disposizioni relative ai controlli e alle sanzioni si applicano ai procedimenti avviati a partire dal 1° luglio 2023.

 

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