Dal 29 aprile si riaprono le porte alla compensazione dei crediti d’imposta 4.0, grazie al decreto direttoriale emanato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questo provvedimento segue la sospensione imposta dalla risoluzione 19/E dell’Agenzia delle Entrate, intervento che aveva congelato le compensazioni per gli investimenti con anno di riferimento 2023 e 2024.
Per le imprese che intendono beneficiare dei crediti fiscali relativi agli investimenti 4.0 e alle attività di ricerca e sviluppo (R&S), è necessario inviare una comunicazione specifica tramite PEC. A partire dalla mattinata del 29 aprile, le aziende possono inviare il modello previsto dal decreto Mimit del 24 aprile, correttamente compilato e firmato digitalmente, all’indirizzo PEC designato dal GSE.
Secondo le disposizioni del GSE, il modello deve essere firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa e inviato all’indirizzo PEC transizione4@pec.gse.it.
L’invio di questo documento è una condizione necessaria per la fruibilità dei crediti, e deve precedere qualsiasi tentativo di compensazione tramite il modello F24.
L’Agenzia delle Entrate è tenuta a ripristinare la piena operatività delle compensazioni per i codici tributo “6936”, “6937” (anni 2023 e 2024) e “6938”, “6939”, “6940” (anno 2024).
Questo dopo una sospensione temporanea, come indicato dalla risoluzione 19/E/2024.
Importante notare che per gli investimenti in beni materiali effettuati nel 2022 o entro il 30 novembre 2023, prenotati nel 2022, non è necessaria alcuna comunicazione preliminare per effettuare le compensazioni.
Il blocco era stato introdotto dal decreto legge 39 del 29 marzo, che imponeva una serie complessa di comunicazioni relative agli investimenti del piano 4.0 come condizione per la fruibilità dei crediti di imposta. La risposta a questa situazione è stata la creazione di una procedura straordinaria per facilitare queste comunicazioni attraverso il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), evitando ritardi ulteriori nell’implementazione del sistema.