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Investimenti al Sud, proroghe e novità

 

CREDITO D’IMPOSTA MEZZOGIORNO

 

Le agevolazioni che riconoscono un credito di imposta a favore di chi effettua investimenti al Sud sono state disciplinate inizialmente dalla Legge di Bilancio 2016. Grazie ad alcuni provvedimenti, il credito d’imposta è stato riconosciuto anche per gli investimenti effettuati nelle ZES (zone economiche speciali) e nei Comuni del Sud Italia colpiti dal sisma succedutosi dal 24 agosto 2016. Da ultimo, legge di bilancio 2021 ha previsto anche una nuova proroga al 31 dicembre 2022 del credito d’imposta specificatamente scaturente dagli investimenti per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle “zone assistite” ubicate nelle Regioni del Mezzogiorno e precisamente:

  • delle regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata e Sardegna: si tratta delle regioni meno sviluppate, che ricomprendono quelle in cui il Pil pro-capite è inferiore al 75% della media UE;
  • delle regioni Abruzzo e Molise, vale a dire quelle cd. in transizione, in cui il Pil pro-capite è ricompreso tra il 75% ed il 90% della media UE.

 

Con riferimento alla proroga sino al 31 dicembre 2021 degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020 e della Carta italiana degli aiuti a finalità regionale 2014-2020, infine, è stata effettuata anche la Comunicazione alla Commissione UE della proroga del regime SA. 56349 relativo al credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno e nelle Zone economiche speciali (ZES) riferita al solo anno 2021.

 

Per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, nei Comuni del sisma del Centro-Italia e nelle zone economiche speciali (ZES), l’agenzia delle Entrate ha approvato il nuovo modello utilizzabile dal 31 marzo 2021. Le modifiche al modello di Comunicazione e alle relative istruzioni si sono rese necessarie in quanto le leggi di Bilancio 2020 e 2021 hanno prorogato l’agevolazione che riconosce il bonus per gli investimenti nei luoghi menzionati sino al 2022.

 

Il credito d’imposta maturato può essere utilizzato solo in compensazione, telematicamente con il modello F24 a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta che attesta la fruibilità del credito d’imposta.

 

Ogni impresa può presentare una o più Comunicazioni, anche nel corso del medesimo anno; ciascuna Comunicazione può avere come oggetto uno o più progetti d’investimento iniziale; in tal caso qualora la Comunicazione si riferisca a più progetti d’investimento si dovrà compilare per ogni progetto un distinto modulo del quadro “A” nel relativo modello di Comunicazione.

 

Dalle misure agevolative sono esclusi i soggetti che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo. Restano fuori dall’agevolazione anche le imprese in difficoltà.

 

Con riferimento all’agevolazione disposta per i Comuni del Sisma e le ZES segnaliamo che sono soggetti esclusi anche coloro che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura.

 

L’agevolazione è stata introdotta dall’articolo 1, commi da 98 a 108, della Legge 208/2015 e riconosce, sotto forma di credito d’imposta, un beneficio a chi effettua l’acquisto (anche mediante locazione finanziaria) di beni strumentali nuovi da destinare a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo).

 

Il credito d’imposta per gli investimenti al Sud è riconosciuto nella misura del:

  • 20% per le piccole imprese;
  • 15% per le medie imprese;
  • 10% per le grandi imprese.

Il credito d’imposta è attribuibile in relazione agli investimenti realizzati a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino agli investimenti effettuati a fine 2022.

 

CREDITO D’IMPOSTA SISMA

 

L’agevolazione è stata introdotta dall’articolo 18 quater del Dl 8/2017 e prevede il riconoscimento di un credito d’imposta per l’acquisto (anche in locazione finanziaria) di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive delle zone del Centro-Italia colpiti dagli eventi sismici e, precisamente, nei Comuni ubicati in Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016.

 

La misura del credito d’imposta nella misura del:

  • 45% per le piccole imprese;
  • 35% per le medie imprese;
  • 25% per le grandi imprese.

 

L’agevolazione riconosciuta inizialmente fino al 31 dicembre 2018, è stata prorogata e validata per gli investimenti effettuati fino al 30 dicembre 2020 grazie alla legge di Bilancio 2020.

 

Per quanto detto, dunque, questa fattispecie di credito d’imposta è attribuibile in relazione agli investimenti realizzati a decorrere dal 7 aprile 2018, ma limitatamente fino alla data del 31 dicembre 2020.

 

CREDITO D’IMPOSTA PER GLI INVESTIMENTI EFFETTUATI NELLE ZES

 

L’agevolazione è stata introdotta dall’articolo 5 del Dl 91/2017 (decreto Mezzogiorno) e riconosce un credito d’imposta e semplificazioni amministrative alle imprese nuove e già esistenti che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nelle cd. Zone Economiche Speciali (ZES) – individuate e definite all’interno del citato decreto istitutivo.

 

Ai fini del riconoscimento dell’agevolazione in commento occorre il rispetto delle seguenti condizioni:

  1. le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nell’area ZES per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti;
  2. le imprese beneficiarie non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento.

 

Con riferimento al beneficio del credito d’imposta occorre precisare che la misura dello stesso è commisurata alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro.

 

Il credito d’imposta è attribuibile in relazione agli investimenti realizzati a decorrere dalla data del Dpcm istitutivo della Zona economica speciale, mentre il termine “finale” per l’ammissibilità degli investimenti è stato oggetto di proroga, come detto in premessa. Sono considerati agevolabili gli investimenti effettuati fino alla data del 31 dicembre 2022, grazie a quanto disposto dalla legge di Bilancio 2020.

 

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