Investment Management Exemption (IME): novità e semplificazioni operative

L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 23/E del 19 novembre 2024, ha fornito importanti chiarimenti sull’applicazione dell’Investment Management Exemption (IME), introdotta dall’articolo 162 del TUIR e regolata dal decreto ministeriale del 22 febbraio 2024. Questo intervento mira a semplificare l’applicazione delle regole e a fornire maggiore certezza agli investitori e ai veicoli di investimento non residenti.

Cosa Prevede l’Investment Management Exemption

L’IME rappresenta una presunzione legale assoluta di non configurabilità di una stabile organizzazione personale in Italia per veicoli di investimento non residenti e le loro controllate. Tale esenzione si applica a specifiche condizioni, tra cui l’indipendenza del gestore rispetto al veicolo di investimento. L’obiettivo principale è incentivare gli investimenti esteri in Italia, eliminando incertezze normative che rappresentavano un ostacolo significativo allo sviluppo del mercato.

Ambito di Applicazione

L’IME si applica a veicoli di investimento non residenti che rispettano determinati requisiti, tra cui:

  1. Pluralità di investitori: Il patrimonio deve essere gestito collettivamente e nell’interesse di una pluralità di investitori.
  2. Vigilanza prudenziale: Il veicolo o il suo gestore devono essere soggetti a normative equivalenti alle direttive europee UCITS e GEFIA.
  3. Indipendenza del gestore: Il manager non deve ricoprire cariche negli organi amministrativi del veicolo e non può detenere una partecipazione superiore al 25% nei risultati economici dello stesso.

Requisiti per i Gestori

I gestori, residenti o non residenti, devono rispettare requisiti di indipendenza e garantire che la loro remunerazione sia allineata al principio di libera concorrenza. È necessario predisporre una documentazione idonea, conforme alle norme sui prezzi di trasferimento, per dimostrare l’adeguatezza della remunerazione ricevuta.

Semplificazioni Introdotte

La circolare elimina alcune complessità operative, tra cui:

  • La necessità di distinguere tra stabile organizzazione personale e materiale.
  • L’obbligo di integrare specifiche documentazioni, a condizione che i requisiti dell’IME siano soddisfatti.

Benefici per gli Investitori e il Mercato Italiano

L’introduzione dell’IME allinea l’Italia agli standard internazionali, riducendo i rischi fiscali per gli investitori esteri. Questo rende il mercato italiano più competitivo e attraente per i capitali stranieri, in particolare per i veicoli di investimento collettivi e i fondi istituzionali.

 

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