Il decreto “Semplificazioni” introduce alcune modifiche alla misura di sostegno agli investimenti delle imprese, cd. “Nuova Sabatini”. In primo luogo, innalza la soglia entro la quale il contributo statale in conto impianti è erogato in unica soluzione. Inoltre, semplifica e rende più efficace la misura per le imprese del Mezzogiorno prevedendo un decreto del Mise, di concerto con il Mef, per la definizione di specifiche modalità operative e l’erogazione del contributo in unica soluzione a conclusione del programma di investimento, nonché la possibilità di utilizzo dei fondi europei.
La cd. Sabatini-ter o «nuova Sabatini» modificata più volte dal legislatore in questi anni è finalizzata alla concessione ed erogazione dei contributi e dei finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature ad alto valore tecnologico da parte delle Pmi; l’agevolazione riguarda anche l’acquisto di beni immateriali, tra cui software, sistemi, piattaforme e applicazioni.
Lo strumento agevolativo definito «Beni strumentali – Nuova Sabatini», istituito dal decreto del Fare, è finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e a migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature.
Attualmente l’agevolazione è finalizzata:
L’articolo 39, comma1, del decreto «Semplificazioni» attraverso una modifica dell’articolo 2, comma 4, del Dl 69/2013, innalza da 100.000 a 200.000 euro la soglia entro la quale il contributo statale in conto impianti è erogato in un’unica soluzione, anziché in più quote.
Il comma 2, inoltre, interviene sull’articolo 1, comma 226, della legge di Bilancio 2020. La disposizione in commento, aggiungendo ulteriori periodi al comma 226 citato, dispone che i contributi statali, maggiorati nella misura del 100% in favore delle imprese del Mezzogiorno, sono erogati alle imprese beneficiarie:
L’intervento può essere cofinanziato con risorse rivenienti da fondi strutturali e di investimento europei, anche per sostenere, applicando la medesima maggiorazione del 100%, investimenti diversi da quelli relativi a «Industria 4.0».