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Congedo di paternità, tutele entro l’anno dalla nascita

 

Il congedo di paternità è un periodo di astensione dal lavoro concesso ai padri lavoratori, che può essere utilizzato per la cura del neonato.

 

Secondo l’articolo 27-bis del decreto legislativo n. 151 del 2001, il padre lavoratore ha diritto a un congedo di paternità di dieci giorni lavorativi, non frazionabili ad ore, da utilizzare anche in via non continuativa. Questo congedo è fruibile dal padre anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice ed è riconosciuto anche al padre adottivo o affidatario.

 

La legge di bilancio 2023 ha introdotto alcune novità riguardanti il congedo di paternità. In particolare, l’indennità per il padre lavoratore che usufruisce del congedo di paternità è stata aumentata al 100% della retribuzione, con un massimo di 1.000 euro al mese. Inoltre, è stata introdotta la possibilità di fruire del congedo di paternità entro l’anno di vita del figlio, anziché solo entro i primi 5 mesi, come previsto in precedenza.

 

Il congedo di paternità è un diritto del padre lavoratore che ha lo scopo di favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, nonché la condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne. Il padre lavoratore deve comunicare al datore di lavoro i giorni in cui intende fruire del congedo, con un anticipo non minore di cinque giorni, ove possibile. Il datore di lavoro non può in alcun modo discriminare il padre lavoratore che usufruisce del congedo di paternità e deve garantirgli il diritto di riprendere il lavoro al termine del congedo, senza pregiudizio della sua posizione lavorativa e retributiva.

 

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