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Assunzioni agevolate 2024: donne disoccupate vittime di violenza

 

La Legge di Bilancio 2024, specificatamente il comma 191 dell’articolo 1, introduce un’agevolazione contributiva significativa per i datori di lavoro privati che assumono donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del Reddito di Libertà. Questo esonero contributivo è valido per il triennio 2024-2026 e prevede l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali, esclusi i premi INAIL, fino a un massimo di 8.000 euro annui per datore di lavoro.

 

Possono beneficiare di questo incentivo tutti i datori di lavoro privati, inclusi:

– Imprenditori individuali.
– Società private, anche con partecipazione pubblica.
– Agenzie per il lavoro.
– Enti del Terzo Settore e imprese sociali.

Sono escluse le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici non economici.

 

L’esonero si applica:

– Per 24 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato.
– Per 12 mesi per contratti a tempo determinato.
– Estendibile fino a 18 mesi se il contratto a termine viene trasformato in indeterminato.

Il beneficio è garantito anche in caso di part-time o contratti di somministrazione. Tuttavia, è fondamentale che il datore di lavoro sia in regola con i requisiti di regolarità contributiva (DURC) e rispetti le norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro.

 

Il beneficio è destinato a donne disoccupate vittime di violenza, già beneficiarie del Reddito di Libertà. Questo sostegno è rivolto a donne senza figli o con figli minori, che sono supportate da centri antiviolenza e servizi sociali.

 

– L’esonero è limitato a un tetto di spesa definito annualmente da 1,5 milioni di euro nel 2024 fino a 0,7 milioni di euro nel 2028.
– Le istruzioni operative e l’applicabilità dell’agevolazione saranno fornite dall’INPS.
– È necessario un monitoraggio continuo per assicurare la disponibilità delle risorse finanziarie destinate a questo scopo.

 

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