La gestione della crisi d’impresa rappresenta un tema di crescente rilevanza nel panorama economico italiano, specialmente a seguito dell’introduzione del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14). Questo codice, inizialmente concepito per identificare tempestivamente gli indizi di difficoltà economica, è stato aggiornato per migliorare i meccanismi di prevenzione e gestione delle crisi aziendali.
Con l’articolo 3 del Codice, viene enfatizzato il concetto di adeguati assetti aziendali, ossia l’insieme di strumenti e processi necessari per monitorare in modo proattivo la salute dell’impresa. La corretta interpretazione e applicazione di tali strumenti è essenziale per garantire la continuità aziendale e per rispondere efficacemente alle sfide economiche e normative.
Le principali novità introdotte
- Early Warning e adeguati assetti aziendali:
- Gli adeguati assetti aziendali richiedono un’attenta analisi dei dati contabili, completata da valutazioni qualitative specifiche.
- Gli organi di controllo, come i collegi sindacali e i revisori legali, hanno un ruolo chiave nell’identificare segnali di allerta.
- Obblighi informativi:
- Le imprese non quotate devono assicurare che le loro relazioni gestionali forniscano un quadro chiaro delle prospettive economiche e finanziarie.
- Per le società quotate, è obbligatoria anche la redazione della relazione semestrale.
- Relazione sulla gestione:
- La relazione ex art. 2428 del Codice civile è ora uno strumento essenziale per informare gli stakeholder aziendali.
- Viene richiesto di dettagliare l’evoluzione prevedibile della gestione e di sottolineare eventuali fattori che possano compromettere la continuità aziendale.
Impatti operativi per le imprese
Le nuove disposizioni richiedono un ripensamento delle strategie di controllo interno:
- Bilancio in forma ordinaria: È preferibile rispetto a forme semplificate per garantire maggiore trasparenza.
- Termini di redazione: Si consiglia la preparazione tempestiva dei bilanci per informare i soci sulle condizioni aziendali.
Il commercialista diventa una figura centrale nella prevenzione della crisi d’impresa. Oltre a garantire la compliance normativa, il professionista deve supportare l’azienda nella definizione e nel monitoraggio degli assetti aziendali adeguati.
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