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Legge di Bilancio 2023, misure in canitere

 

Il 21 novembre 2022 è stato approvato il disegno di legge della cd. Legge di bilancio 2023. In attesa del testo ufficiale, proviamo a riepilogare le principali le misure previste:

  • stanziamenti per interventi di riduzione del cuneo fiscale: confermando il taglio tasse e contributi al lavoro dipendente al 3% per i redditi fino a 20 mila euro al 2% per i redditi fino a 35 mila;
  • agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminatoper donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza;
  • estensione della flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva: la flat tax al 15% potrebbe interessare le partite Iva fino a 85.000 euro di ricavi per cercare di arginare quanto più possibile le sotto dichiarazioni di ricavi di chi non vuole superare l’attuale limite dei 65.000 euro. Ancora da capire sono le tempistiche della misura, molto probabile è che il nuovo tetto possa valere per i redditi 2023 e 2024;
  • una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell’impennata dei costi;
  • una nuova edizione della voluntary disclosure con due obiettivi: far rientrare dall’estero o far emergere importi non dichiarati recuperare risorse da appostare sulle altre esigenze. Ci si dovrebbe attenere alle regole collaborazione volontaria del 2015-2017 con una variabile aggiuntiva quella di estendere l’ambito applicativo anche alle criptovalute, su cui finora la mancanza di una norma tributaria specifica sta creando molte incertezze tra gli operatori;
  • Per le cartelle si parla di un intervento su triplo binario a seconda dell’importo dei debiti iscritti a ruolo: fino a 1.000 euro si studia una cancellazione totale, per le somme iscritte a ruolo superiori a 1.000 euro e fino a 3.000 euro si pensa a una riproposizione rivista e corretta del saldo e stralcio. Sostanzialmente si pagherebbe a forfait un importo del 50%, comprensivo di imposte, sanzioni e interessi, con la possibilità di saldare il tutto a rate su un arco temporale di cinque anni, oltre i 3.000 euro dovrebbe prevedersi la possibilità di una sorta di rottamazione. L’imposta si pagherebbe per intero, ma verrebbe scontata la componente sanzioni e interessi da pagare sotto forma di un forfait del 5% da dilazionare su 5 anni;
  • proroga delle agevolazioni per l’acquisto della prima casaper i giovani;
  • pensioni: proroga per Opzione donna con modifiche, l’aumento pensioni minime a 570 euro, la nuova Quota 103 (41 anni di contributi +62 di età) e la proroga APE sociale;
  • riduzione dell’Iva su alcuni prodotti: cd. tampon tax con la riduzione IVA su pannolini e assorbenti al 5%;
  • aumento dell’assegno unico per le famiglie: nel 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie con 3 o più figli;
  • tassa sugli extraprofitti: seguirà il regolamento comunitario e andrà a tassare gli utili delle società energetiche e non più il fatturato Iva. L’aliquota dell’imposta secondo le novità comunitarie potrebbe essere almeno del 33% rispetto all’attuale 25%. Resta comunque da versare entro fine novembre il saldo 2022 con le regole attuali.

 

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