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Liquidazioni Iva, il conto del Fisco

L’agenzia delle Entrate passa all’incasso dell’Iva del primo trimestre.
In questi giorni i contribuenti o i loro intermediari, già allertati a luglio con una lettera di compliance, si vedono recapitare delle lettere che li “invitano” a versare l’Iva dovuta nel primo trimestre 2017 entro 30 giorni.
L’arrivo di questa comunicazione, inviata ai contribuenti che dopo l’alert di luglio non hanno eseguito alcun versamento o lo hanno fatto in misura non sufficiente, non è una bella notizia perché preclude, per ora, la possibilità di fare ricorso o di presentare il ravvedimento.
Quest’inibizione trova un suo fondamento in diverse circolari dell’agenzia delle Entrate che hanno indicato una linea che è andata consolidandosi nel tempo, e cioè che una volta che sei entrato nel radar del fisco il ravvedimento non è più possibile.
Nella lettera viene precisato che se il contribuente è d’accordo con i dati segnalati dal fisco, è possibile regolarizzare la posizione versando le somme dovute, entro 30 giorni dalla data in cui è stata ricevuta la comunicazione.
Nei casi in cui, invece, il contribuente ritiene che il fisco ha sbagliato i calcoli, sempre entro 30 giorni, dovrà fornire i chiarimenti e dimostrare la correttezza dei dati comunicati.

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